martedì 3 novembre 2009

Arco del Castello di Ghiaccio 05

Nella sala da ballo c'è un grande lago. E' l'unico punto dove c'è qualcosa che non sia ghiaccio.
Acqua.
Pura acqua blu.
Sembra addirittura solida.
Mi siedo e la fisso. Porto la sedia con me; nessuno mi avverte che sarebbe poco saggio sedersi a terra, col freddo.
Sputo sul lago nella sala da ballo, mi piace osservare le increspature dell'acqua danzare e sparire.
Che vita effimera, nascono, si propagano e nella loro gloria muoiono.
Nessuno mi dice che non devo pensarci.
Alla fine siamo come loro; nasciamo per un errore, cresciamo in gruppo, ci sparpagliamo, urliamo la nostra gloria e poi moriamo.
Nessuno mi guarda incupito.
Mi alzo, prendo la sedia e la butto nel lago.
Fottutissime increspature, crescete per un disastro, innalzatevi e bagnatemi.
Raggiungete la vostra gloria per un disastro, arrabbiatevi per il mio colpo.
Gli schizzi d'acqua sono congelati, mi fanno quasi male.
Brave increspature, avete colpito il vostro Dio.
Nessuno mi dice che esagero.
Leggiadro, me ne vado.

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