giovedì 30 dicembre 2010

Arco della discesa del tempo 07

Mastico delle interiora, sporcando il mio muso di sangue.
A terra c'è un cadavere, un guerriero dall'armatura opaca e sporca, aperta come un barattolo di latta. Gli occhi sono senza più anima, sono morti.
Una volta ingoiato il primo pezzetto di intestino, rovisto nel corpo per trovare pezzi più gustosi.
Sono in una stanza buia, seduto carponi. Dietro di me l'energia del mio animo guizza e rotea come fumo, partendo dalle mie spalle ed arrivando al cielo.
In un angolo un altro corpo dilaniato, senza pelle e tagliato in due, giace senza vita.
Mi sono stancato di tutto ciò, davvero.
Dietro di me sento passi pesanti.
"Allora sei tu la strega, dovevo immaginarlo. "
"Già, già."
"È mio dovere ucciderti, lo sai?"
"L'hai detto fin troppo spesso. Ti ho ucciso infinite volte e ho mangiato il tuo corpo.
Perché continui a tornare?"
"Perché un eroe non si arrende mai."
"Sei un incosciente."
La mia anima appare con un sorriso spettrale, catturandolo e ponendo fine ancora alla sua vita.
Che fastidio, non ho ancora finito di mangiare questo pezzo.
"Piuttosto, trova un altro modo per uscire dal tuo castello di pietra."


Infine ha ascoltato il mio consiglio, perché non è più tornato. Però ci sono rimasto un po' male. Mi manca. Capisco che è vivo perché le rovine attorno a me si sono dissolte improvvisamente.
Ha affrontato un'avventura a cui non ho potuto assistere, perché questa volta non sono io il protagonista.
Una grande fumosa mano nera, che spunta dala mia spalla, mi porge una pillola, quella che ho dimenticato di prendere da un po'. La guardo infastidito. Non mi va di prenderla, ma lo faccio comunque.
Improvvisamente tutto ciò che ho fatto in questi ultimi giorni, o minuti, o secondi, si solidifica in uno strano miscuglio tra buonsenso e consapevolezza. E mi viene da sboccare.
Comincio a correre perché capisco che ho bisogno di andare da qualche parte da solo, dove meditare e soprattutto uscire da questa pazzia.
Ho bisogno di un castello di ghiaccio, e la strega può portarmici.