venerdì 30 maggio 2014

Mi sono rimaste poche cose al mondo: E NON LE DARO' A NESSUNO.

C'è un momento in cui tu decidi di creare. E crei, e crei, perché la tua anima ti chiede di farlo. Perché tu ti senti bene nel farlo!
E questa è una cosa veramente bella. Se c'è qualcosa che vi fa star bene, fatela sempre.
Soprattutto se disegnate, se scrivete, insomma, se siete artisti, lavorate ogni giorno. Più create arte, più la vostra arte diventa bella.
Ogni giorno, lavorateci sempre.
Ma poi arriva un momento in cui siete anche piuttosto abituati a creare, e vi divertite, e lo fate perché vi piace. Ma questa è una mia richiesta. Quando sapete di poter creare per bene, cominciate a mettere voi stessi nelle vostre opere.
La vostra arte deve trasmettere qualcosa! Trasmettete i vostri pensieri, le vostre sensazioni, raccontate i vostri problemi sotto allegorie! :O
Ecco boh io non so se lo sto facendo bene, ma intanto ci provo.
Ma ci sono cose che però non vorrei si spargessero.
Per esempio, ho imparato una cosa molto importante. Ma mi dispiace usarla, mi dispiacerebbe sapere che gli altri possano pensarla come me, quindi che fare?
Ne parlerò ogni tanto, cercando di essere il meno convincente possibile.
Questo è un pensiero che io chiamo amare verità. Non sono davvero verità, chi è che può dire cos'è vero e cosa no? Però per me rappresentano davvero la verità assoluta.
Per esempio...
Il concetto di amicizia e amore è spazzatura assoluta. È un sentimento capace di muovere il mondo, ma unicamente fine a noi stessi.
Oppure
Non ci si può fidare di nessuno.
Nulla è eterno. NIENTE. Qualsiasi cosa prima o poi deve finire. Qualsiasi. Che sia una rapporto d'amicizia, un oggetto fisico, una storia, un CONCETTO, esso finirà! Esso scomparirà, e nessuno se ne ricorderà mai più!

Ed è proprio dietro questo paio di concetti di merda che si nasconde la chiave della vita.
VOI STESSI.
Se c'è qualcuno su cui potete contare, è proprio la vostra persona.
Dovete sempre dare il cento per cento nella vostra cura, e lo so che è una cosa buffa da sentirsi dire da un ciccione di merda quale sono io, ma ci sto lavorando.
Vedete, è principalmente osservando mia madre, donna sola e triste, che ho maturato questo concetto. Quando affidi la tua vita a qualcosa, sei rovinato. Se ti sposi e vivi seguendo tuo marito, sei rovinata. Se vivi seguendo i tuoi amici, sei rovinato.
Perché prima o poi tutto finisce, ve l'ho detto. Tranne voi stessi. Voi durate fino alla fine, siete la cosa più lunga a cui potete mai assistere, la cosa più sicura.
ED È PROPRIO SEGUENDO QUESTO CONCETTO che dovete affidarvi completamente a voi stessi, che dovete avere le vostre sicurezze. Vi manca qualcosa di fondamentale e qualcuno a voi caro lo compensa? SUPERATELO. Superate tutti, cercate di essere sempre i migliori, cercate di cavarvela sempre da soli.
Perché per quanto potrete essere felici, quella felicità terminerà in un modo orribile.
Io per primo ho affidato la mia vita ai miei amici, al mio branco.
Non ho potuto fare una scelta peggiore.
L'amicizia è una cosa effimera, perché è un sentimento di reciproca stima, affetto e fiducia.
MA
fermi tutti
MA
finirà tutto prima o poi, perché le persone sono egoiste (COM'E' GIUSTO CHE SIA), e prima o poi una vostra scelta andrà contro la volontà di un vostro amico, e lì finirà TUTTO.
A che scopo sprecare il vostro tempo nell'affetto?
Frequentate chi vi pare, divertitevi, vivete il momento, ma evitate il discorso fiducia per carità.
La fiducia la si può dare solo a due persone:
il vostro cane
voi stessi.

Poi date media fiducia agli altri. Solo i cani scelgono di farsi del male pur di stare con chi amano, e in quanto a voi... beh, chi vi separa?
Il mondo è egoista, e fa bene.
Perché quando noi nasciamo, non importa quanti genitori abbiamo attorno, quanti medici ci sculacciano, quante infermiere ci prendono in cura, chi ci allatta, chi ci coccola...
Quando noi nasciamo non capiamo un cazzo, siamo solo dei vermi schifosi, vermi ciechi.
E in quel momento, appunto, siamo ciechi e soli.
Cresciamo come dei parassiti e magari come dicono gli psicologi ci innamoriamo dei nostri genitori, ma non ce ne frega niente perché siamo stupidi come delle foche e quindi seguiamo solo una specie di istinto di sopravvivenza, quindi CONTINUIAMO a esser soli.
E quando moriremo? In quei pochi secondi che ci porteranno o al nulla eterno o ancora meglio all'inferno (perché ammettiamolo, NESSUNO DI NOI merita di andare in qualunque posto al di fuori dell'inferno), resteremo per sempre soli come dei cretini.
Quindi perché abituarsi male?
No ma a parte la fiducia verso persone a cui si vuol bene, anche solo gli sconosciuti...
Ricordatevi, siamo tutti in cerca del modo migliore per vivere.
E per farlo, dobbiamo schiacciare e uccidere gli altri.
Ragion per cui, se vi è possibile, UCCIDETE.
Se vi è possibile, ammazzate, schiacciate, sputate sui più deboli.
Perché è per questo motivo che siamo nati.
Siete deboli?
Allora scappate, nascondetevi, fate i parassiti.
Non esiste cosa chiamata dignità, se non la dignità dei vincitori. Non esiste onore tranne quello dei vittoriosi.
Gettate dalla finestra quelle merde di convinzioni che avete e crescete.


Ok, e questo è il motivo per cui non ho intenzione di scrivere roba del genere nelle mie storie.
Piuttosto, amore e amicizia. Meno deprimente.

martedì 13 maggio 2014

Espedienti narrativi

Niente, oggi studiavo un po' e ho fatto una piccola lista di "espedienti narrativi".
Parlando in linguaggio profano, è "ciò che può succedere". In una storia deve solitamente esserci un contrasto, qualcosa che va risolto, ma la scelta è così ampia che spesso mi soffermo per ore senza trovare nulla.

 Quindi per comodità ho compilato la lista per me, però ho pensato anche di condividerla.
Questi espedienti hanno di bello che possono essere utilizzati in qualunque modo, in chiave drammatica, horror, simpatica, romantica. Prendi lo stesso espediente, fai due ambientazioni diverse, due personaggi diversi, due temi differenti, e hai ottenuto due storie completamente a sé stanti.
Se avete qualche idea sentitevi liberi di contribuire, io stesso aggiornerò la lista.