domenica 15 novembre 2009

Arco del Castello di Ghiaccio 11

Mi enuncio alla nuova stanza, alzandomi. E' ora di smettere di strisciare.
Do' uno sguardo alla terza prova ed al nuovo ambiente.
Decisamente più reale e crudo, non c'era più né azzurro né bianco attorno a me, ma solo un nudo grigio.
Sta volta sono in un corridoio, posso proseguire andando dritto. Vedo il portone di fronte a me, in fondo, e noto delle scale. Sono sicuro che la strada è quella, ma allora dov'è il trucco?
Mi appresto a proseguire, e noto che ci sono delle porte nel corridoio. Dove porteranno?
Molte sono chiuse, altre semichiuse. Non ho il tempo di controllare, ma se la porta giusta fosse una di queste?
Sento delle risate, qualcosa si nasconde dietro quelle porte.
Che cosa invitante, ma non posso fermarmi. Proseguo. Il corridoio è più lungo di quanto mi aspettassi, e la mia sete di informazioni mi disidrata.
Ma certo, sta volta devo pagare la curiosità che mi ha spinto ad aprire un varco nella sala da pranzo.
Le risate si fanno più forti, io proseguo e guardo dritto, non devo distrarmi.
Questi rumori quasi mi soffocano, sembra di vederli. Ridono, giocano e mi vogliono.
Ma al contrario, non devo lasciarmi persuadere. Le prove precedenti avevano come penalità la morte. Sono sicuro che lasciarsi abbandonare alla curiosità sarebbe implicitamente mortale.
Sento bussare alla porta più avanti, mi viene da dire "Avanti!" ma lascio perdere le battutine. Cammino, sono a metà del corridoio.
Però ecco che arriva l'infamia. Se non fossi così sicuro che sia un tranello, agirei diversamente. Ne sono sicuro?
Gridano e bussano alla porta alla mia sinistra.
Gridano, sul serio. Straziano le mie orecchie.
- Aiuto!! Aiuto, sto morendo. Aiutami!! - Dicono. Intanto cercano di aprire e sbattono contro la porta. La danno a testate.
Certo, raccontane un'altra.
- Oddio, mi stanno uccidendo, salvami, salvami, aaaaaahhh! - Sta volta la voce è femminile. Mi viene un morso al cuore. Se fossero persone vere, starei facendo una cosa orribile.
Dove vanno tutte le persone che si perdono nel castello e che non riescono più ad uscirne?
Restano qui?
Continuo e distolgo lo sguardo, non manca molto.
La porta successiva è semi aperta, ed addirittura un braccio femminile esce fuori, sinuoso, curato. Completamente bianco, e le unghie colorate di rosso.
- Resta qui con me, ragazzo. Non preferiresti giacere con me per sempre? Sei l'unico, sei perfetto, avanti, vieni. - dice l'entità.
Io proseguo, anche se un po' tentato. Dannata, lei non mi sembra una prigioniera.
Chi sono tutti questi demoni? Proseguo intanto, ho raggiunto il traguardo.
L'ultima porta emette un rumore bestiale; è di vetro, riesco a vedere all'interno.
Guardo e c'è la strega che mi rinchiuse tempo addietro, nel suo cappotto di pelliccia, bellissima, tutta bianca. Accucciato dietro c'è la bestia guardiana di qualche stanza precedente, che scodinzola beata.
- Resta qui, caro. So cosa vuoi, tu vuoi sapere la verità. Non c'è nemmeno bisogno di aprire, voglio solo togliermi questa soddisfazione. Voglio vedere il terrore nel tuo volto. Appena saprai tutto, desidererai non esser mai stato qui. -
Al diavolo, raccontane una migliore. Proseguo, dopo due passi sono arrivato al traguardo.
Un'esplosione di urla mi inveisce, mi insulta, impreca, urla e mi chiama.

Leggiadro, ignoro.

4 commenti:

  1. in questa storia mancano le tette.

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  2. Nel freddo l'effetto invitante delle poccie non farebbe che rovinare l'atmosfera. U_U

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  3. - Oddio, mi stanno uccidendo, salvami, salvami, aaaaaahhh! - Sta volta la voce è femminile. Mi viene un morso al cuore. Se fossero persone vere, starei facendo una cosa orribile.
    Dove vanno tutte le persone che si perdono nel castello e che non riescono più ad uscirne?
    Restano qui?
    Continuo e distolgo lo sguardo, non manca molto.

    Questo pezzo mi ha colpita dritta al cuore: contiene un atteggiamento e dubbi che si presentano diverse volte anche nel corso della vita di ogni giorno. Come al solito, è impossibile leggere e restare distaccati.

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