venerdì 19 ottobre 2012

I'm not superman

Sapete, sarò ripetitivo, ma ogni volta che guardo la puntata finale di Scrubs piango come una fontanella. Però oggi l'ho rivisto, dopo aver rivisto la serie per qualcosa tipo sette volte, e non l'ho fatto. Sapete perché? Perché l'ho visto troppe volte, e non ha più senso piangerci su, però ci sto comunque male. E questo perché mi fa pensare alla mia vita. Insomma, tutti stanno male dopo Scrubs perché il finale è un signor finale. Di quelli che non chiedono mai, con i baffetti e l'aria affascinante. Dopo otto anni insieme, ti danno un climax della madonna, ti vomitano addosso un sacco di personaggi nel passato e tu ti dici "cazzo, l'ho vissuta con loro.." Ecco, e poi mi viene in mente la mia vita, e l'ho già detto. Se proprio devo identificarmi in qualcuno, lo faccio con Turk. Gli somiglio molto caratterialmente, e non a caso è il mio personaggio preferito. Però in questo caso sono più simile a JD. Quando mi sono trasferito anche io immaginavo una serie di addii strappalacrime. Ma alla fine era tutto interiore. Solo i miei migliori amici mi hanno salutato davvero. E niente, ci sono rimasto un po' male ma va bene. Sentivo come una leggenda, una storia, che stava per finire. Esattamente come in Scrubs, una grossa storia piena di personaggi simpatici, commovente, e così via. E ora ho il coraggio di ammetterlo: non è stato affatto così. Lo ammetto, la leggenda del Lupo l'ho decisamente gonfiata. Non ero proprio 'sto gran figo, e in questo momento pochi si ricordano di me - pochi ma buoni. Ho concluso veramente poco. L'unica cosa in cui sono riuscito veramente è stata riunire un gruppo di persone che si conoscevano a stento e farlo diventare un branco, un gruppo di migliori amici. Un sacco di persone non hanno avuto.. il finale giusto. Lo so, questa è deformazione personale, ma non riesco a fare a meno di vedere tutto, ogni elemento, ogni evento, ogni personaggio, come parte di una storia. Ed ecco, niente, non sono riuscito a vedere un buon sviluppo né tantomeno una buon finale con molte persone. Tutto lasciato così, a metà. La storia della fabbrica, della ragazza che viaggia nei sogni, la storia dei lupi mannari e dei demoni, tutto a metà, niente è stato risolto. Eppure ho un sacco di storie da raccontare, e questo mi fa sorridere. Ho conosciuto anche un sacco di persone particolari. Il primo che mi viene da raccontare è Emanuele Russo. Questo ragazzo alto, rosso, ma rosso pesante, pieno di lentiggini, parecchio truzzo. Però ogni volta che lo vedevo mi veniva in mente una tigre. Ebbene nulla, era un classico Robin Hood. Uno scalmanato, non studiava mai, partecipava alle risse, eppure era sempre pronto a difendere i più deboli. Quando ero nel periodo in cui dei bulletti - più piccoli di me d'età tra l'altro, che smidollato che ero - mi torturavano lui arrivò e li affrontò di petto. Li fece fuggire velocemente, e poi mi diede una pacca sulla spalla. Era solito dire "si' nu pazz!" o comunque utilizzare il termine "pazzo" per intendere.. un misto di pregi. Era un termine così forte da entrare subito nel nostro vocabolario. Apparentemente non sembra nessuno, vero? Eppure me lo ricordo ancora, nonostante io gli abbia parlato pochissimo, e uno dei miei personaggi più efficaci è palesemente ispirato a lui. Un'altra persona che mi ha colpito molto è Teresa, una che andava nella mia stessa scuola. Era molto carina, aveva due occhi enormi azzurri davvero stupendi, anche se era priva di molte espressioni facciali. Era estremamente magra, aveva i capelli incredibilmente lisci e si capiva lontano un miglio che c'era qualcosa che non andava in lei. Scoprii in seguito che in realtà ha i capelli mossi, e si uccide di piastre, ci rimasi molto male. Niente, volevo conoscerla, perché mi sembrava una persona molto interessante. E lo dico sul serio, non volevo provarci o cazzate del genere, perché è caratterialmente così simile a un misto di Hugo-taru e Dexter che mi fa venire l'ansia. Eppure ero sempre alla ricerca di persone interessanti. Finché a Mauro non venne in mente l'idea di fermarla e dirle "il mio amico ti vuole conoscere". C'è da dire che Mauro è sempre stato, e sempre sarà, fuori luogo però ammetto che ha fatto la scelta giusta. Allora andammo a trovarla un paio di volte, la riempimmo di domande, ora che ci penso ahah dobbiamo esser stati molto ambigui. È sempre stata una ragazza apparentemente molto sola. Per aver cominciato a uscire con la compagnia di Ciro il magno - vi parlerò anche di lui un giorno - vuol dire che non aveva veramente nulla di meglio da fare. Però mostrava raramente emozioni, si nascondeva sempre dietro un grosso muro di ghiaccio. Non era fredda, ma lo era all'interno. La cosa che mi colpì fu una. Io e il mio migliore amico siamo sempre stati degli ottimi intrattenitori, e l'abbiamo coinvolta nel nostro modo di agire. Cioè, può sembrare una piccola, piccolissima cosa eppure mi colpì tantissimo. Era nel periodo in cui commentavamo qualsiasi cosa ci passasse davanti. Guardavamo un tizio al telefono e potevamo inventarci una storia intera su di lui. E quando andammo a mangiare al fast food, lei ha indicato un panino dicendo qualcosa tipo "guarda quello". Non ricordo cosa c'era di speciale nel panino, ma una ragazza piena di ghiaccio ha voluto comportarsi come noi e, indicando quel panino, voleva che noi lo commentassimo. Era riuscita a entrare in sintonia con noi per quei pochi secondi. Potrei commuovermi ancora. Lo so che sembra poco, lo so, e perdonatemi, ma ve lo dico, è una delle mie più grandi piccole vittorie. Tra l'altro ora che ci penso credo che sia stato grazie a lei che hanno cominciato a piacermi molto di più le ragazze estremamente magre piuttosto che quelle abbondanti. Niente, prima di conoscerla la chiamavamo "shine", da "Shini", ovvero "la morte". Perché la morte? Sinceramente non me lo ricordo. Però Tenebra, la ragazza che riusciva a vedere la vita e la morte in Dream On è ispirata a lei. Perdonatemi l'attimo di nostalgia, adesso la finisco. Magari così mi conoscete un po' di più. Ciaos!

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