lunedì 1 marzo 2010

Arco della discesa del tempo 05

Atterro con un tonfo.
Sollevo un nuvolone di polvere, qualcuno tossisce. Mi accorgo di non vederci.
E' tutto buio, nessun alone luminoso. Qualcosa non va.
" Che diamine succede? " Chiedo io.
" Non lo so, non mi è mai capitato prima. " risponde la Pietra Filosofale.
Il Guerriero Dorato spintona la porta trovata a tentoni. Al di fuori della nostra stanza si trova solo un pavimento grigio, logoro, fatto di mattoni. E basta.
Lo si può chiamar vicolo cieco, e c'è troppa luce per vederci. Il nulla ci circonda; in torno a noi si erige il regno del niente, mostrandosi a noi come infinito spazio bianco. E' una condizione così angosciante che potrei sedermi a terra allibito per ore. Quando mi capiterà di assistere ancora al nulla?
Il Guerriero Dorato cammina circospetto sulla piattaforma di pietre e mattoni sospesa nel vuoto. " Questo è un altro indovinello? "
" No, non avverto nessuna uscita nascosta. A costo di suonar ripetitiva, non mi è mai capitato di passare in una stanza del genere. " Risponde la Pietra Filosofale.
Siedo sul pavimento a gambe incrociate e rifletto. " Sembra più un vicolo cieco. E' possibile che abbiamo sbagliato strada? "
" No, in tutta la mia esperienza non mi è mai capitato di sbagliare.. "
" E' l'ennesima volta che dici una frase del genere. Sono stanco di sentirti dire che hai un'esperienza del cavolo. " Interrompe il Guerriero.
Guardo l'infinito.
Bene, ora che facciamo?

Eroicamente, ci fermiamo.

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