Sollevo un nuvolone di polvere, qualcuno tossisce. Mi accorgo di non vederci.
E' tutto buio, nessun alone luminoso. Qualcosa non va.
" Che diamine succede? " Chiedo io.
" Non lo so, non mi è mai capitato prima. " risponde la Pietra Filosofale.
Il Guerriero Dorato spintona la porta trovata a tentoni. Al di fuori della nostra stanza si trova solo un pavimento grigio, logoro, fatto di mattoni. E basta.
Lo si può chiamar vicolo cieco, e c'è troppa luce per vederci. Il nulla ci circonda; in torno a noi si erige il regno del niente, mostrandosi a noi come infinito spazio bianco. E' una condizione così angosciante che potrei sedermi a terra allibito per ore. Quando mi capiterà di assistere ancora al nulla?
Il Guerriero Dorato cammina circospetto sulla piattaforma di pietre e mattoni sospesa nel vuoto. " Questo è un altro indovinello? "
" No, non avverto nessuna uscita nascosta. A costo di suonar ripetitiva, non mi è mai capitato di passare in una stanza del genere. " Risponde la Pietra Filosofale.
Siedo sul pavimento a gambe incrociate e rifletto. " Sembra più un vicolo cieco. E' possibile che abbiamo sbagliato strada? "
" No, in tutta la mia esperienza non mi è mai capitato di sbagliare.. "
" E' l'ennesima volta che dici una frase del genere. Sono stanco di sentirti dire che hai un'esperienza del cavolo. " Interrompe il Guerriero.
Guardo l'infinito.
Bene, ora che facciamo?
Eroicamente, ci fermiamo.
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